15 mag 2011

CONFERMATE LE SCHEDE PER IL 2011/2012

Ho partecipato all’interessante riunione in merito all’alternatività dell’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2011/2012 che si è tenuta il giorno 11 maggio presso la scuola alla quale ha partecipato i corpo docenti al completo e in teoria i rappresentati di tutte le classi.  E’ una riunione che si fa tutti gli anni.
C’era il corpo docenti al completo, capeggiato dalla Cena. Nella riunione è stato chiesto sia alle maestre delle prime, sia a quelle delle seconde, che alle terze , alle quarte e alle quinte di esprimere le motivazioni per le quali ritengono di continuare ad adottare il metodo alternativo all’adozione dei libri di testo, ovvero le schede. Ed è stato interessante ascoltare le motivazioni delle maestre delle classi terze, quarte e quinte, perché sono stati spiegati i metodi e i risultati a cui dovrebbero arrivare fra qualche anno anche i nostri

bambini.
Prima di addentrarmi nel merito con le specificità opportune che ho colto, è bene che riporti una precisazione più volte ribadita e che posso capire e condividere: è un metodo, questo delle schede rispetto all’adozione del classico sussidiario, molto più impegnativo non solo per le maestre, ma anche per i bambini e per i genitori. La maggiore difficoltà consiste nel fatto che non si può contare su un libro precostruito, che ha un inizio e una fine, ma su un libro costruito giorno per giorno sia dalle maestre, principali attrici, ma soprattutto dai bambini che rispondendo in una certa maniera alle informazioni che le maestre propongono, obbligano le stesse a verificare se quell’argomento è stato assorbito bene oppure se richiede degli approfondimenti, per i quali vengono adottati delle schede differenti, che impostano l’argomento in modo differente con esempi differenti ma che permettono di trattare nuovamente lo stesso argomento.  A tal proposito la Maestra Giovanna ha fatto un esplicito esempio: ai bambini sono stati insegnati differenti metodi per effettuare le addizioni il metodo del righello con i saltelli. Sono stati fatti in diverse maniere. Nella verifica di questi giorni, fatta proprio sul quaderno di matematica, ogni bambino ha potuto eseguire l’esercizio adottando il metodo che era maggiormente congeniale. Ogni bambino ha avuto una propria autonomia nello scegliere il metodo che riteneva più semplice per lui al fine di eseguire il compito.
Fatta questa doverosa premessa, chiedo scusa se un po’ prolissa, ma è dovuta all’entusiasmo che provo nel raccontarvi ciò, riassumo brevemente gli interventi delle maestre e le motivazioni che hanno esplicato nel confermare la scelta all’alternatività ai libri di testo. Le maestre delle prime classi hanno esposto le seguenti motivazioni:
• è un metodo che permette di fare continue ricerche e permette alle maestre di confrontarsi con i bambini, in relazione alle risposte che i bambini danno rispetto alle informazioni ricevute;
• trasmette ai bambini l’importanza del fatto che esistono su un argomento tanti punti di vista e che tutti devono essere rispettati anche se non condivisi;
• permette di interrogarsi sui punti di vista e soprattutto sul perché esiste un punto di vista differente da quello concepito dal singolo soggetto. Questo vale sia per le insegnanti , per i bambini ma anche per gli stessi genitori.
• I bambini imparano che non ci sono risposte pronte, preconfezionate da imparare a memoria;
• I bambini imparano che la ricerca non si esaurisce mai e che può essere approfondita maggiormente;
• Tale approccio è in sintonia con la modernità dei tempi si pensi ad esempio ad internet e alle biblioteche digitali;
• Nel bambino si sviluppa un processo autonomo di apprendimento essendo costretto a farsi una propria opinione personale non potendo imparare a memoria tutti i punti di vista che si troverà a leggere per imparare un certo argomento.
A quanto detto dalle maestre delle prime quelle delle seconde classi, hanno precisato che tale evoluzione non è immediata e non lo è e non lo potrebbe essere. I primi due anni è un lavoro preparatorio a quanto appena elencato tuttavia le maestre delle seconde classi hanno riscontrato già in seconda elementare una capacità di ragionamento individuale e autonoma che conferma la validità dell’insegnamento già a partire dal primo anno di elementari.  Le maestre delle terze classi hanno esplicato le proprie motivazione nell’adozione delle schede precisando che in terza si iniziano a raccogliere i frutti di questo tipo di lavoro:
• i bambini sono in grado di consultare l’indice di un libro per verificarne l’utilità dello stesso per la propria ricerca;
• iniziano a condividere e a confrontare, suddivisi in gruppi, i propri punti di vista e ad ascoltare quelli degli altri;
• sono sempre più autonomi nei ragionamenti;
• sono in grado di dare delle risposte senza averle lette da nessuna parte ad esempio se il bambino avesse il libro di testo adottato, anticipandone la lettura rispetto al percorso scolastico annuale potrebbe trovare le conclusioni o le risposte alle quali le maestre hanno chiesto di pervenire.
• Maggiore entusiasmo nello studiare perché è una sempre scoperta e non una monotona lettura del solito testo.
Le maestre di quarta e quinta prendendo spunto proprio dall’ultimo punto evidenziato hanno riscontrato che la grande maggioranza dei propri allievi a parte qualche eccezione legge molto volentieri manifestando il rispetto per i libri di testo che sono messi a disposizione dalle biblioteche presenti in ogni classe. Una maestra ha portato ad esempio quanto successo per una gita di classe fatta a Roma: i bambini hanno portato da casa diverse guide che sono servite per costruire la guida della classe che è stata utilizzata durante la permanenza nella capitale. Insomma hanno scelto cosa vedere e perché vedere questo piuttosto che altro………………..  Mi sembra molto bello … è evidente che le critiche e le problematiche non sono mancate e sono state riportate dalla rappresentante della III B che facendo una sintesi delle mail ricevute da 17 famiglie ha così relazionato. Le 17 famiglie lamentano:
• una scarsa grafica delle schede: sono sbiadite, in bianco e nero e non sempre perfettamente allineate;
• comporta un dispendio di tempo nel fotocopiarle un maggiore utilizzo di carta e toner;
• sono dispersive e reputano migliore l’adozione del testo scolastico perché sono convinte che ci sarebbe una migliore resa da parte dei bambini.
Che dire …… nulla è perfetto……..forse queste fotocopie non sono bellissime e creano qualche problema quando i bambini sono assenti perché malati, non possono ricevere le schede fatte durante la settimana o peggio quando i bambini se le dimenticano sotto il banco …. Non possono essere anticipate prima del venerdì perché come spiegato dalle insegnanti la preparazione didattica della settimana subisce delle modifiche e fino all’ultimo non è possibile sapere neanche per le maestre quali saranno i compiti per il fine settimana. …..E’ tutto più difficile però i risultati a cui potranno arrivare i nostri bambini giustificano questi disagi.
Raffaella Tarquini

4 commenti:

  1. Sono la mamma di un' alunna della 5a B e mi dispiace dover contraddire tutto questo entusiasmo e le valutazioni espresse dal corpo insegnante.
    Sarà un caso personale ma ciò che ho osservato in questi 5 anni è stato un progressivo allontanamento, confusione e disinteresse allo studio, direttamente proporzionale all' aumento delle schede da studiare. Il fatto che le fotocopie siano il più delle volte quasi illeggibili ed in bianco e nero, interferisce sulla capacità di apprendimento, i cui canali non sono soltanto intellettuali ma spesso anche legati ai 5 sensi e soprattutto a quello della vista, attraverso l' immagine. Quanti di noi ricordano di aver ricordato la lezione studiata anche grazie alle immagini che comparivano sulla pagina !
    Inoltre, avendo avuto la necessità di un trasferimento di 2 mesi durante l' anno scolastico corrente, ho avuto la possibilità di confrontare l' attitudine al ragionamento ed allo scambio di opinione in bambini che frequentano una scuola che adotta il libro di testo come base di apprndimento, integrandolo con schede tratte da altri testi ed approfondimenti, anche via internet, sui temi trattati. Beh, il risultato mi è parso decisamente più efficace!
    Certo è che ogni metodologia funziona più o meno a seconda del modo in cui viene messa in pratica.....

    Inoltre non trovo corretto che venga richiesto ai genitori di firmare delle cedole librarie senza avere alcun resoconto di come vengono utilizzati questi fondi e che ci venga richiesto contemporaneamente di contribuire con la carta per le fotocopie (quest' anno già 4 risme a testa) e, nei nostri primi anni, con una raccolta fondi che ha permesso alla scuola di affittare una seconda fotocopiatrice (senza mai alcun ringraziamento da parte del direttore didattico).
    Cordialmente.

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  2. Credo che ci siano verità sia nell'articolo di Raffaella che nel commento della mamma della 5°. A questo punto sarebbe importante mettere sulla bilancia l'insieme dei vantaggi e degli svantaggi del sistema a schede, e valutare se le scelte fatte precedentemente sono ancora valide, e se lo sono, se non si può fare qualcosa per togliere qualche lacuna. Forse per la riunione del prossimo anno si potrebbe arrivare un po' più preparati raccogliendo magari attraverso un sondaggio, sia tra gli insegnanti che tra i genitori, ma anche sentendo l'opinione della direzione scolastica, i pro e i contro e le proposte per migliorare questo aspetto della nostra scuola

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  3. Sono una delle mamme della 3B e credo che il nostro pensiero sia stato equivocato. Lo studiare su tante fonti è un'opportrunità fantastica, apre la mente ed è sicuramente più impegnativo per le maestre. Il mio dubbio è però questo: dove sono i libri? Facendo i conti della serva spetterebbero 25-28 nuovi e diversi testi per ogni classe tutti gli anni a fronte dei cedolini ceduti alla scuola. In terza B, mettiamo 10 anni di vita del progetto, dovrebbero esserci 280 diversi libri da consultare, sfogliare, scambiarsi. Insomma la nostra (mia) non era una critica al metodo o alla bellezza o meno delle fotocopie, ma uno stimolo ad un ulteriore miglioramento. Calo un velo pietoso sulla frase pronunciata durante la riunione "con tutta la lista d'attesa che c'è in questa scuola potete ben andarvene da un'altra parte" e spero che i bambini vengano tenuti ben lontani da questa querelle. Aggiungo infine che in un paese democratico si è liberi di esprimere le proprie opinioni nel rispetto di tutti.

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  4. ho assistito a due di queste riunioni nel passato e ho, negli 8 anni di frequentazione di questa scuola, trasformato l'entusiasmo del primo anno (che ritrovo nella descrizione di Raffaella) nel disincanto di oggi. Il progetto è fantastico, forse in passato è stato anche diffusamente trasformato in realtà e forse oggi è ancora così in alcune classi, dove le insegnanti hanno davvero le capacità e la voglia di sostenerlo. In alcune classi l'esperienza è tragicomica, le pagine sbiadite non hanno né capo né coda, le schede redatte dalle insegnanti stesse riportano errori ortografici e grammaticali, i bambini non hanno il senso complessivo delle cose studiate , se sono stati assenti possono anche non recuperare mai quello che è stato fatto e negli anni successivi faticano a recuperare i materiali degli anni passati. L'apoteosi nell'attuale 5a c, dove geografia (materia che richiede più di altre mappe e testi di riferimento) lo scorso anno è stata insegnata su tuttocittà, scienze su wikipedia (!!! epica la lezione scaricata da questo sito sull'asino bardotto, mentre i "banali" sussidiari propongono argomenti quali il corpo umano...), storia non si sa su quali fonti abbia basato le scarne e disarticolate conoscenze, tanto che nessun bambino di questa sezione ha studiato l'egitto, ma sa che gli indiani d'america seppellivano i cadaveri con le scarpe con le perline. C'è un fondo di verità in tutto, per carità, ma questo progetto può funzionare solo se qualcuno sovrintende e verifica, così no!

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