10 set 2014

INTRODUZIONE IRC (Insegnamento della Religione Cattolica) ALLA PRIMARIA


Ieri ho partecipato alla riunione di interclasse con la Preside e i docenti prevista per le quarte.
E' stata subito annunciata una novità che per la Scuola Spinelli rappresenta un cambiamento di portata storica: l'introduzione della religione cattolica nel percorso curriculare.
Nell’introdurre quest’attività, la Preside Garosci ha tenuto a sottolineare che secondo una legge dello Stato ogni scuola statale è vincolata a proporre l’insegnamento della religione cattolica: nel corso degli anni precedenti, la scuola era già stata sollecitata ad ottemperare alle disposizioni previste, ma ultimamente l’invito in tal senso si era fatto ancora più pressante.
E' stato deliberato di avviare l'IRC quando oramai la struttura oraria della Scuola Primaria era già stata presentata ai genitori: per il momento, dunque, le due ore previste per tale materia ****non si aggiungeranno al monte ore settimanale complessivo***, che ammonta a trentatrè ore: saranno in parte recuperate dal tempo guadagnato evitando il trasferimento di andata e ritorno per la palestra Colletta e dedicando poi all’uopo un’ora di Studi Sociali, la disciplina forse più attinente alle tematiche trattate nell’IRC.
I genitori presenti hanno espresso il forte timore che un simile assetto possa ulteriormente comprimere lo spazio assegnato alle materie curricolari, di per sé già un po’ ridimensionate rispetto alle scuole “standard” per via della sperimentazione linguistica. Le docenti presenti hanno confermato che ritengono tali preoccupazioni del tutto fondate: è quasi certo, comunque, che saranno notevolmente contenuti i vari progetti che sono fra gli elementi caratterizzanti della nostra scuola.
La dirigente scolastica ha assicurato che ha specificato ai docenti di religione cattolica le peculiarità della Scuola Spinelli e dei suoi alunni: gli insegnanti faranno del loro meglio per fornire alle lezioni un taglio compatibile con la vocazione della nostra scuola.
La partecipazione a tale insegnamento non è obbligatoria, ma sono previste delle opzioni per quanti non se ne avvalgono: attività alternativa; lo studio individuale assistito; l’uscita nelle ore dedicate all’insegnamento della religione cattolica.
Le due docenti di religione cattolica presenti alla riunione hanno provveduto a specificare che l’insegnamento proposto è  un’offerta culturale, e non un’attività catechistica: sarà posto l’accento su valori di portata universale (amicizia; fratellanza; solidarietà, etc…); si cercheranno possibili connessioni con i programmi delle altre materie; si cercherà di rispondere alla forte « domanda di senso » che percorre i bambini, sottolineando quanto Gesù rappresenti un modello positivo di riferimento per ogni essere umano.
L’attività alternativa all’IRC e lo studio assistito verranno gestiti e supervisionati dagli insegnanti curricolari.

Questo è il resoconto il più possibile oggettivo di quanto è emerso ieri sulla questione durante la riunione di interclasse.
Mi è parso corretto condividere questa informazione anche sul blog, tralsciando qualunque nota polemica, che pure da parte mia non manca.
Buon inizio di anno scolastico a noi, ai nostri figli e agli insegnanti!
Marina Melato

8 commenti:

  1. Clara Bruno (genitore scuola media)10 set 2014, 23:42:00

    Temo che le insegnanti di religione cattolica presenti alla riunione di cui ci racconti, Dario, si sbaglino notevolmente: il personaggio di Gesù NON rappresenta un modello di riferimento per ogni essere umano.
    E' un presupposto del tutto erroneo.

    Questa novità, voluta dalla preside Garosci, rende la scuola Spinelli un po' più italiana tradizionale, e pertanto un po' meno vicina al progetto fortemente innovativo nato anni fa, secondo il quale la laicità della scuola era fondamentale.

    Come al solito, è allarmante che l'iscrizione al corso di Religione Cattolica sia fatta per default a tutti gli alunni, e che si possa poi scegliere di NON avvalersene. Dovrebbe ovviamente essere il contrario: bisognerebbe poter scegliere se volersi iscrivere.

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  2. Clara Bruno (genitore scuola media)10 set 2014, 23:51:00

    A quanto riferisce Marina, inoltre, pare che i genitori presenti abbiano espresso sgradimento per l'iniziativa, dicendo che due ore sicuramente penalizzano la didattica e anche la didattica specifica del progetto Spinelli.

    Le indicazioni e gli obiettivi d’insegnamento della Religione Cattolica in Italia sono stabiliti d’intesa tra la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e il MIUR; in sintesi gli obiettivi sono finalizzati a fornire agli studenti una concezione del mondo cattolica assimilabile a tutti gli effetti a quel che avviene nel catechismo.
    Quindi non sono ore di vera e propria catechesi quale avviene nelle parrocchie, ma la visione del mondo proposta è in tutto e per tutto IDENTICA.

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  3. La tempistica stringente con cui è stato introdotto l'insegnamento della religione cattolica; ll fatto che non vi sia stato alcun annuncio a giugno; il fatto che le DUE ore previste per tale materia siano state introdotte "in corsa" sull'orario consueto;...
    Ecco, tutto ciò mi porta personalmente a desumere che la Preside Garosci abbia ***dovuto*** rispondere a fortissime sollecitazioni esterne: del resto, non si sarebbe potuta esimere dal'applicare una legge dello Stato; sarebbe stata passibile di denuncia!

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  4. Clara Bruno (genitore scuola media)11 set 2014, 17:52:00

    Nel maggio 2014, io avevo avuto notizia, parlando con lo staff della scuola, che la introduzione della Religione Cattolica per la scuola primaria era stata oggetto di valutazione da parte della preside e che "probabilmente" si sarebbe annunciata la novità per questo nuovo anno scolastico.
    Di questa anticipazione, avevo messo a parte in tempo reale gli altri referenti del Comitato Genitori.

    Il non coinvolgere anticipatamente le famiglie: io la vedo piuttosto come una scelta, probabilmente fatta per evitare polemiche e malcontento tra i genitori.

    (Ma cambiare la didattica a iscrizioni fatte, in teoria, non è il massimo...)

    E' vero che si era "evasa" la normativa di legge per molti anni, da quando la scuola Spinelli fu fondata.

    La mia opinione personale è che la normativa di legge sia liberticida, in quanto credo nella scuola laica e nella intelligenza dei nostri figli e delle famiglie, che possono dare la formazione religiosa che credono al di fuori della struttura scolastica.


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  5. Simona Barello (genitore elementari)18 set 2014, 10:12:00

    Buongiorno, vorrei aggiungere qualche precisazione a quanto detto da Marina e Clara, con le quali concordo pienamente.

    1. Obbligatorietà dell’IRC
    Benché la Curia tenda a far passare l’IRC come obbligatorio, in realtà non lo è. Per comodità e per non avere problemi con la Curia e quant’altro, i dirigenti scolastici tendono a dire che è obbligatoria, ma sul modulo è richiesta la preferenza, se invece l’insegnamento fosse obbligatorio sarebbe richiesta l’astensione. La responsabilità di ottenere la preferenza dalle famiglie è totalmente a carico della scuola, che fa firmare l’apposito modulo, senza il quale non ha il diritto di obbligare nessuno a seguire l’insegnamento della religione. Non sono avvocato, ma nel caso di minorenni credo che la scuola sarebbe passibile di denuncia per aver affidato i minori in questione a persone estranee senza il permesso dei genitori. In teoria, se non viene indicata una preferenza (problema che si verifica in scuola con alta presenza di stranieri che spesso non parlano né leggono l’italiano e di conseguenza non compilano né firmano il modulo), la scuola dovrebbe venire a bussare alla porta di casa per ottenere il modulo compilato e firmato.

    2. Reclutamento insegnanti
    Diversamente dagli insegnanti di tutte le altre materie, costretti a percorsi lunghi e accidentati, sottoposti a continue modifiche che ne cambiano la posizione in graduatoria prima di ottenere una cattedra, gli insegnanti di religione vengono nominati dalla Curia seguendo criteri "altri" non ben definiti. Tuttavia sono pagati dallo stato italiano. Inoltre, diversamente da quanto avviene per tutti gli altri insegnamenti facoltativi, che solitamente nelle scuole vengono attivati solo se si raggiunge un numero minimo di richieste, basta che ci sia anche un solo alunno a richiedere l’insegnamento della religione cattolica per assicurare all’insegnante le sue ore in quella classe. Sempre a spese dello stato, cioè di tutti. In queste anomalie è evidente la discriminazione nei riguardi di tutti i non cattolici e l'utilizzo arbitrario delle risorse comuni.

    Ciò detto, trattandosi di una legge dello Stato alla quale non si può contravvenire, credo che l'unica forma di protesta possibile per affermare la laicità della scuola sarebbe quella di NON iscrivere i nostri figli alle ore di insegnamento della religione cattolica indipendentemente dall’orientamento religioso di ciascuno, perché anche i cattolici possono credere in una scuola laica e scevra da catechesi (giacché la materia così si chiama e si presenta nell’ottica indicata da Clara, quindi non facciamoci troppe illusioni sull’offerta culturale e quant’altro). Inoltre questo darebbe alla preside un maggior potere di negoziazione in caso di pressioni, poiché potrebbe comunque rispondere che nella nostra scuola non c’è interesse.

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  6. Interessante quest' ultima precisazione di Simona, per l' anno prossimo allora si potrebbe chiedere che nel modulo di iscrizione vada indicata la preferenza e magari, per rendere più interessante l' offerta alternativa, si potrebbe proporre un' attività da svolgere.

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  7. Propongo di far tradurre il modulo in questione in inglese, francese e tedesco. Possiamo lanciare un appello in occasione delle prossime riunioni per l'elezione dei rappresentanti.

    http://www.istitutoaltierospinelli.eu/images/File/moduli/Modello%20B%20-%20Scelta%20Religione%20SI%20o%20NO.pdf

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  8. Ringrazio Simona per le importanti puntualizzazioni su questo tema.
    Aggiungo solo che l'attività alternativa ***deve*** obbligatoriamente essere garantita dalla scuola, anche se vi fosse un solo alunno a richiederla, con un trattamento paritetico a quello dell'IRC: esistono fondi appositamente stanziati dal Ministero per tale scopo, per cui le scuole non possono trincerarsi dietro la mancanza di denaro.
    Trovo altresì utilissima la proposta di tradurre per i prossimi anni scolastici il modulo in inglese, francese e tedesco.

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